Regime forfettario liberi professionisti: tutto quello che devi sapere
- Gianmarco Pollice
- 1 giu 2024
- Tempo di lettura: 7 min

Indice dei contenuti
Il regime forfettario liberi professionisti, grazie al suo sistema di tassazione semplificato, spesso è la soluzione fiscale più vantaggiosa per chi decide di intraprendere una professione intellettuale in autonomia.
In questa breve guida, ci proponiamo di offrirti una panoramica chiara e concisa di tutto ciò che è essenziale conoscere per gestire la tua partita IVA, evitando gli errori più comuni che potrebbe commettere chi è alle prime armi in questo ambito.
Come funziona il regime forfettario e chi sono i liberi professionisti
Il regime forfettario è un sistema di tassazione estremamente semplificato, adatto ai piccoli imprenditori individuali (artigiani e commercianti) e ai liberi professionisti.
Abbiamo già affrontato la questione dal punto di vista degli artigiani e dei commercianti, ma chi sono invece i liberi professionisti? Sono individui - professionisti appunto che offrono prestazioni di natura prevalentemente intellettuale, come avvocati, consulenti freelance e simili - che esercitano un'attività non commerciale o artigianale, senza vincoli di subordinazione e spesso, ma non necessariamente, in possesso di una specifica abilitazione professionale (come ad esempio avvocati, architetti ecc.). I liberi professionisti in regime forfettario si distinguono da quelli in regime semplificato (c.d. “ordinario”) perché non applicano l'IVA sulle proprie vendite e, di conseguenza, non possono nemmeno detrarla sugli acquisti.
Nel regime forfettario, le tasse vengono calcolate applicando una specifica formula che prende in considerazione solo i ricavi annui incassati e il codice ATECO dell’attività svolta. Questa modalità di tassazione può rivelarsi particolarmente vantaggiosa perché offre aliquote d'imposta significativamente più basse rispetto a quelle previste dall'IRPEF ordinaria, le quali crescono al crescere del reddito imponibile. Ma attenzione! Il regime forfettario può applicarsi solo se i ricavi annui incassati non superano la soglia degli 85.000 euro.
Ad ogni modo, oltre alla tassazione agevolata, il vero vantaggio di questo regime sta nella sua capacità di semplificare notevolmente la gestione fiscale, consentendo di scaricare come spese automaticamente una percentuale predeterminata del tuo fatturato, senza la necessità di documentare le spese sostenute. Questo significa che, indipendentemente dalle spese reali, una certa percentuale del fatturato viene automaticamente dedotta dal reddito imponibile, facilitando enormemente la contabilità e riducendo i carichi amministrativi.
Ciò vuol dire inoltre che non è necessario conservare scontrini o fatture d’acquisto per il calcolo delle tasse dovute, poiché esse vengono calcolate sulla base di percentuali di redditività già predeterminate dalla legge.
Cosa devi fare come libero professionista con regime forfettario
Come libero professionista operante in regime forfettario, una delle tue principali responsabilità è la corretta emissione delle fatture elettroniche per ogni operazione attiva. Se hai scelto di gestire autonomamente la fatturazione, puoi seguire questa guida dettagliata o guardare i tutorial offerti dal tuo software di fatturazione per non commettere errori.
Inoltre, se ricevi fatture da fornitori esteri, devi seguire una procedura specifica per il reverse charge, che prevede l'emissione di un'apposita fattura elettronica nota come “autofattura”. Questa deve essere emessa entro il 15 del mese successivo a quello di ricezione della fattura originale. Se il tuo commercialista si occupa di queste operazioni, assicurati di fornirgli tutte le fatture estere al massimo entro il 10 del mese successivo alla loro ricezione. Se invece gestisci personalmente, ricorda di emettere tu stesso l’autofattura utilizzando il tuo sistema di fatturazione elettronica.
Un consiglio utile, inoltre, è quello di annotare sempre la data di incasso di ogni fattura, poiché nel regime forfettario le imposte sono calcolate esclusivamente sui ricavi incassati entro l'anno fiscale. Mantenere quindi un registro accurato ti aiuterà a calcolare correttamente le tue tasse, evitando spiacevoli sorprese finanziarie a fine anno.
Quali tasse si pagano nel regime forfettario liberi professionisti
Entrare nel regime forfettario come libero professionista comporta una serie di obblighi fiscali e contributivi che è essenziale conoscere per una gestione efficiente della propria attività.
Ecco una lista delle principali tasse e contributi a cui sarai soggetto:
Imposta sostitutiva regime forfettario: è l'imposta principale di questo regime, calcolata applicando una percentuale specifica ai ricavi incassati durante l'anno. La percentuale varia in base al codice ATECO della tua attività e sostituisce completamente l'IRPEF e le relative addizionali comunali e regionali. L’aliquota ordinaria è del 15%, ma per chi apre una nuova attività, è prevista un'imposta sostitutiva ridotta al 5% (da applicare sul reddito imponibile) per i primi 5 anni di attività.
Gestione separata INPS: se non appartieni a categorie professionali che necessitano dell'iscrizione a casse previdenziali specifiche (come architetti, commercialisti, avvocati ecc.), verserai i tuoi contributi previdenziali per la tua pensione alla Gestione separata INPS. Questi contributi sono calcolati come una percentuale del tuo reddito e sono fondamentali per la tua pensione. Ricorda, non sono semplici tasse, ma un investimento nel tuo futuro pensionistico. L’aliquota da applicare al reddito imponibile è di circa il 26%, ma può subire piccole variazioni di anno in anno.
Cassa professionale: se invece sei iscritto a un albo professionale, come quello dei commercialisti, degli architetti o degli avvocati, i tuoi contributi previdenziali saranno gestiti e versati direttamente alla cassa di appartenenza. Il calcolo di questi contributi può variare a seconda della cassa in cui sei iscritto. Ricordati di consultare il regolamento della tua cassa professionale o di rivolgerti ad un commercialista specializzato.
Imposta di bollo sulle fatture elettroniche: è un importo che si applica virtualmente alle fatture elettroniche che superano 77,47 euro.
Questi sono in linea generale tutte le tasse e i contributi che dovrai versare ogni anno per la tua partita IVA. Se però la tua professione richiede l'iscrizione a un albo professionale, dovrai aggiungere a questa lista anche i costi annuali associati all'iscrizione a tale albo ed eventuali assicurazioni professionali obbligatorie.
Quali sono le scadenze da ricordare per i liberi professionisti in regime forfettario
Ora che sappiamo cosa pagare, dovremmo scoprire quando si dovranno pagare.
Ecco la lista delle scadenze annuali:
Imposta sostitutiva regime forfettario: due principali scadenze: 30 giugno e 30 novembre dell’anno successivo a quello di produzione del reddito. È possibile però richiedere una breve rateizzazione di questi pagamenti. Le scadenze possono variare di anno in anno, per cui è sempre bene tenersi aggiornati con il calendario fiscale. Ricorda che a queste scadenze dovrai versare sia il saldo che l’acconto delle imposte dovute. Non sai cosa sono saldi e acconti? Ti consiglio di guardare questo breve video che ti spiegherà come funziona il meccanismo dei saldi e degli acconti.
Gestione separata INPS: le scadenze coincidono con quelle dell’imposta sostitutiva, ovvero il 30 giugno e 30 novembre dell’anno successivo.
Imposta di bollo sulle fatture elettroniche: deve essere versata entro il secondo mese successivo a ogni trimestre. L’imposta è di 2 euro per ogni fattura elettronica che supera i 77 euro. Il pagamento avviene attraverso il servizio di liquidazione telematico disponibile nella propria area personale dell’Agenzia delle Entrate, accessibile tramite SPID, o può essere gestito dal proprio commercialista.
Contributi e imposte sui dipendenti: se hai dipendenti, entro il 16° giorno del mese successivo dovrai versare le imposte e i contributi dovuti sugli stipendi dei dipendenti, utilizzando il modello F24. Questa operazione è spesso gestita dal consulente del lavoro.
Cassa professionale: le scadenze variano a seconda della specifica Cassa a cui sei iscritto, perciò dovrai leggere il regolamento apposito rilasciato dalla tua cassa.
Come pagare le tasse del regime forfettario liberi professionisti
Il modello F24 è lo strumento principale attraverso il quale vengono effettuati i pagamenti delle tasse e dei contributi. Questo modello può essere compilato e pagato in diverse modalità:
Servizi bancari o postali: puoi pagare il modello F24 direttamente presso gli sportelli bancari o postali o utilizzare i servizi di internet banking offerti dalla tua banca.
Servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate: offre servizi online attraverso i quali puoi compilare e pagare il modello F24 direttamente dal tuo computer.
Se preferisci, puoi delegare il pagamento delle tasse al tuo commercialista. In questo caso, dovrai fornirgli il tuo IBAN italiano e assicurarti di avere fondi disponibili sul conto corrente per il prelievo diretto.
Quando però devi utilizzare crediti fiscali per pagare le tasse (compensazione), l'uso dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o l'assistenza di un commercialista diventano obbligatori. Questo è necessario per garantire che la compensazione sia gestita correttamente secondo le normative vigenti.
Cosa succede se paghi le tasse in ritardo?
In Italia anche un lieve ritardo nei pagamenti delle tasse può innescare l'applicazione di sanzioni fino al 30% dell'imposta dovuta, oltre agli interessi calcolati sui giorni di ritardo. Per mitigare queste sanzioni, è possibile avvalersi del ravvedimento operoso, una procedura che consente di ridurle in base alla tempestività del pagamento.
Tuttavia, questa opzione non si applica ai contributi previdenziali e richiede un lavoro aggiuntivo del commercialista per ricalcolare e rigenerare l’F24, il che può comportare costi aggiuntivi.
Inoltre, se il pagamento non viene effettuato, l'Agenzia delle Entrate può iniziare il recupero delle somme con un avviso bonario e, se il debito persiste, procedere con l'emissione di una cartella di pagamento. Ignorare queste comunicazioni può portare a misure più severe come azioni cautelari sul patrimonio o pignoramenti. Per questi motivi, è sempre sconsigliato ritardare il pagamento delle tasse e consultare il tuo commercialista per gestire eventuali ritardi in modo efficace.
In conclusione: chi sono i liberi professionisti in regime forfettario, cosa pagano e come si differenziano dagli imprenditori individuali?
Come abbiamo potuto vedere, possono optare per il regime forfettario sia i liberi professionisti che gli artigiani e commercianti.
Ma serve davvero distinguere tra queste due figure?
Effettivamente, i liberi professionisti e gli imprenditori individuali hanno caratteristiche e obblighi fiscali distinti. I primi svolgono attività di natura prevalentemente intellettuale, operando sempre senza vincoli di subordinazione, mentre gli imprenditori individuali svolgono attività artigianali e/o commerciali e sono soggetti ad adempimenti diversi come ad esempio l'INAIL, i contributi INPS minimi artigiani e commercianti, oltre che all'iscrizione e al diritto annuale alla camera di commercio.
Entrambe le categorie possono però beneficiare del regime forfettario, che offre un sistema di tassazione semplificato e prevede che la base imponibile sia determinata applicando una percentuale di redditività definita secondo il codice ATECO dell'attività. Ciò semplifica la gestione finanziaria eliminando la necessità di conservare scontrini o fatture per spese detraibili.
Da libero professionista senza cassa professionale autonoma, devi ricordarti che le scadenze fiscali riguardanti la gestione separata INPS e l'imposta sostitutiva sul reddito sono il 30 giugno e il 30 novembre dell'anno successivo al periodo d'imposta, e che l'imposta di bollo sulle fatture elettroniche è da versare entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo alla chiusura di ogni trimestre.
Il consiglio è di accantonare le imposte relative alla tua attività ad ogni incasso, per essere sicuro di avere sempre la liquidità necessaria al momento del versamento.
Se desideri sapere quanto accantonare, hai bisogno di altre informazioni per la tua partita IVA o vuoi sapere se possiedi tutti i requisiti specifici per aderire al regime forfettario, contattami!
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